| Un tocco lieve e delicato afferrò al volo l'esile braccio di quella maestrina dai capelli rossi, e con un movimento veloce la portò fra le sue braccia, stringendola per non farla cadere. Giacomo si librava in aria, abbassando il viso verso quello di Ce e sorridendole dolcemente, come solo lui sapeva fare. - Beh, che cosa pensavi di fare? - gli sfuggì una risata. - Dovresti stare più attenta la prossima volta, mia vice preside. - Le sue parole erano un misto fra un divertito ed un consiglio, capaci di affascinare chiunque, con il loro tono calmo e persuasivo. - Sai, non è da te, però, distrarti così... in un modo talmente banale. - Piano piano calò lentamente a terra, posando sul pavimento la ragazza che per tutto quel tempo aveva stretto fra le sue braccia. Inaspettatamente, con un colpo veloce, afferrò il libro che aveva preso precedentemente l'altra e lo sfogliò, col sorriso stampato sul volto, il quale però scompariva sempre di più, dopo ogni singola pagina che scorreva sotto i suoi occhi. - Che cosa stavi cercando? - chiese più serio, ed al quanto allarmato, alzando solamente lo sguardo e posandolo su di lei. Cosa voleva scoprire Ce? Questa era la sua domanda. Perchè aveva preso quel libro? In realtà, per lui, tutto ciò non andava per niente bene.
Intanto in giardino, sulla stradina fatta di ciottoli, un piccolo gruppetto camminava su di esso, tranquillamente, per fermarsi, poi, sotto la finestra della biblioteca. Pack si voltò, verso gli altri rozen dietro di lui. - Jacopo, mi raccomando, non devi pe- - ma non riuscì a finire la frase, che subito l'altro lo interruppe. - Si si si, lo so benissimo. - fece un gesto con la mano, sbuffando annoiato, come se conoscesse già la solita storiella. - Tu vai tranquillo da Le- - però, anche lui non riuscì a finire quella benedetta frase. Coco gli era saltato addosso, ecco la rozen di cui doveva prendersi cura, la sua adorata sorellina, che gli si era incollato al braccio, tutta sorridente e pimpante. Pack rialzò di nuovo i tacchi. - Beh, allora io vado. - fece, abbandonandoli. Jacopo si voltò immediatamente verso di lui, nel frattempo cercando di scrollarsi la biondina di dosso. - Hey, fermati tu! - gli urlò dietro, ma oramai era troppo tardi. Sbuffò sonoramente, dopo di che riposò i suoi occhi su quel viso angelico che gli sorrideva, non potendo non fare altrettanto con lei. Le accarezzò la fronte in modo dolce, per poi spostare la frangetta che le copriva la fronte e baciargliela, chiudendo le sue labbra in una fessura e lasciando un segno caldo, annunciato da uno schiocco. - Y-Yacky, baby... - Coco strinse le sue braccia attorno alla vita del fratello maggiore, affondando il suo viso nel petto dell'altro, che le accarezzò ancora i capelli. - Si. - rispose semplicemente lui, corrispondendo a quel tocco e continuando a sorriderle per rassicurarla.
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