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High School Mosters

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view post Posted on 30/1/2013, 16:26     +1   -1
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Suiseiseki Fan
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Copertina




Capitolo 1

Introduzione


Cinque amiche dovettero trasferirsi, dalla splendente e soleggiante Elosonvillag alla cupa e tetra Binvalley, nel colleg, del paese, FlyWorld.
Nella finestra all’ultimo piano della infrastruttura si vedeva un ombra di un uomo, era il preside della scuola.
“signor preside le ragazze arriveranno molto presto le loro cartelle sono già arrivate”, affermò una vocina stridula, era una persona piuttosto bassa con un vestitino lungo e nero, aveva una mantellina viola scuro, era piuttosto vecchia, portava gli occhiali in fondo al piccolo nasino, con una bocchina sempre imbronciata di un rosso fuoco, i piccoli occhietti con tutto l’ombretto color viola accesso osservavano le schede delle ragazze.
“signorina Dolfman, potrebbe leggermi le schede?”, chiese una voce roca e silenziosa, da dietro un’ampia scrivania.
Purtroppo non vi era visibile il volto a causa della poca illuminazione però delle mani grande e ossute si intravedevano nella poca e breve luce delle candele.
“certo signor preside, vado in ordine alfabetico e procedo con tutti gli aspetti fisici e caratteriali.
Annalisa Darwod, nata il 10 Luglio, capelli castano chiaro lunghi fino sotto le spalle con due extantion castane più scure di un tono per fare contrasto, che cadevano lungo il prosperoso petto, rigorosamente lisci, occhi castani scuro con venature dorate, alta 1.70, veste sempre sportiva con magliette molto scollate e pantaloncini sportivi.
Ha un carattere allegro, ottimista e umoristico e per questo si trova spesso a ridere con gli amici che hanno sempre voglia di stare con lei.
Ha l’attitudine a scherzare di fronte ad un problema. Ha un cuore gentile e si preoccupa molto dei suoi amici.
È disordinata e pigra, preferisce rilassarsi e godersi la giornata, ma soprattutto ama le feste e la musica da disco di cui non si separa mai; è brillante e ha la battuta pronta, è impulsiva ed avvolte tende ad esagerare con le parole.
E’ solita appuntarsi le cose importanti, come nomi, date e numeri sulle mani, per non dimenticarli.
Marta LeBlanc, nata il 21 Agosto, capelli color nero corvino lunghi sino sotto le spalle, occhi castani scuro con un accenno d’oro, alta 1.75, veste sempre elegante con vestitini lunghi sino sopra le ginocchia, rigorosamente scollati.
Ha un bell’aspetto e cambia spesso stile per restare al passo con la moda di fatti adora lo shopping ed è piena di creatività.
La sua cura per ogni dettaglio la rende fin troppo perfezionista. Si dedica con costanza allo studio.
Romantica, sogna un amore da favola nonostante i tempi che corrono.
È un’ amica leale che crede nella forza del gruppo, dice sempre quello che pensa, anche a costo di sembrare pungente.
Romina Federman, nata il 4 Marzo, capelli color nero corvino con dei piccoli ciuffi biondo ramato, corti da un lato con un ciuffo più lungo dalla parte sinistra, occhi azzurri cielo, alta 1.67, veste all’ultima tendenza con leggins e vestitini lunghi sino le ginocchia.
Ha un temperamento allegro, ottimista e impulsivo.
È un’amica su cui si può sempre contare spesso riflette prima di parlare..... tranne quando prende il sopravvento la sua impulsività.
Dolce con tutti quelli che gli dimostrano simpatia e gli vogliono bene.
Le piacciono i luoghi caldi e accoglienti, sa tenere un segreto soprattutto se si parla delle sue amiche.
Adriana Frost, nata il 31 luglio, capelli neri corvini, corti di lato con una cresta che andava a finire davanti con un lungo ciuffo laterale, occhi castani scuro, alta 1.65, veste molto sportiva con jeans e magliette fantasiose e creative con un tocco di personalità negli accessori.
è una ragazza timida, riservata, colta; pronta ad aiutare sempre gli altri.
Ama la fotografia e poter rappresentare la sua fantasia.
Riesce ad uscire dalle situazioni imbarazzanti con un sorriso e comprende l’importanza di possedere delle amiche, per questo evita ogni discussione e soprattutto sorvola sul essere pungente con loro.
Infine:
Rossella Devenson, nata il 5 marzo, capelli castani chiaro con due ciuffi laterali sino sopra il seno color biondo ramato, di un riccio mosso che teneva legato in una lunga coda da cavallo che scendeva sotto le spalle, occhi cerulei con vari cambiamenti tra l’azzurro e il verde, alta 1.69, veste alla mano con pantaloncini non troppo corti ne troppo lunghi con delle magliettine scollate ma molto elaborate.
È una ragazza irruenta è agisce come meglio crede, soprattutto se deve difendere le sue più care amiche.
Sa prendere decisioni importanti ed è per questo che le amiche chiedono, spesso, il suo consiglio, che con determinazione e testardaggine porta avanti con completa convinzione.
A volte Insicura, ma molto sincera e carismatica, s’impegna a raggiungere i suoi obbiettivi, senza fermarsi alle difficoltà anche se con un po’ di timore.
Odia le farfalle notturne e ama i ragni.
Questa era l’ultima cartella poi ci sono i rendimenti scolastici, che ovviamente non ci servono”, confermò la signorina Dolfman porgendo le cartelle al preside.
“vedremmo cosa succederà in futuro, spero solo che abbiano la concezione di capire il nostro mondo, però sono troppo importanti per noi. Signorina Dolfman deve avvertire gli studenti dell’arrivo delle RaMa, avverta anche gli altri professori”, dichiarò il preside sedendosi nella maestosa sedia che ricopriva la finestra impedendo le prime luci dell’alba.
Che misteri ricoprono la scuola? Cosa mai potranno attendere le nostre ragazze? Cosa intende il preside per RaMa? le incertezze verranno colmate col tempo.


Capitolo 2
La Nuova Scuola
Nella piccola città di Elosonvillag grandi preparativi ricoprono la serenità del luogo, precisamente nei pressi di Mien un piccolo quartiere sopranominato così dall’antichità e dalle sue leggende.
“Marta quanto ci metti a portare giù la valigia dobbiamo andare, dai sbrigati”, affermò Annalisa salendo sopra la macchina di sua madre.
Le ragazze stavano andando a vivere per cinque anni scolastici in un colleg a Binvalley dove le attendeva una stanza solo per loro, feste private, club e cose varie che avrebbero alleggerito i compiti extra e gli esami che incombevano ogni anno.
“arrivo devo prendere l’ultima valigia però non si vuole chiudere”,
dichiarò Marta prendendo i vestiti chiudendo la valigia con tutta la forza che aveva.
“ma quanto ci hai messo e perché hai in dosso due cappelli e due gonne, cos’è una nuova moda?”, chiese ridendo Romina osservando la strana capigliatura della sua amica, allo stesso modo iniziarono a ridere tutte divertendosi insieme.
“cavolo sei un disastro”, affermò sarcasticamente Adriana ridendosela a crepa pelle.
“non mi entrava più niente dentro la valigia così ho pensato di mettermeli, voi avete posto?”, chiese disperata Marta prendendo il capello e togliendosi la gonna.
“nella mia valigia c’è ancora spazio metti qua”, rispose Rossella, continuando a ridere a più non posso e prendendo i due oggetti, mettendoli all’interino della sua valigia.
“salite o fate finta, è tardi, se non partiamo subito perderemmo la cerimonia d’apertura”, confermò Annalisa mettendo fuori la testa dal finestrino laterale.
Dopo di che, finalmente, partirono per il colleg, ci misero ben quattro ore per arrivare, all’arrivo una platea di persone affollava l’entrata, le ragazze si precipitarono nel centro per vedere chi c’era e per far parte della cerimonia di apertura lasciando i genitori ad incaricarsi delle valige.
“cari signori e signorine”, enuncio un uomo alto e snello posizionando il microfono.
“come mai quest’anno iniziano così?”, chiese una studentessa all’amica.
“ma come non lo sai, quest’anno ci sono le RaMa, finalmente, dobbiamo essere formali”, rispose l’amica sottovoce.
“avete sentito?”, chiese Rossella alle altre che si accingevano ad osservare se c’erano ragazzi carini.
“si, rosse. Ma credo che parlino di un corso o di un professore, sai qui danno molti soprannomi hai professori”, rispose Marta osservando se vedeva ragazzi carini.
“va bene, cosa state guardando?”, chiese Rossella incuriosita.
“guarda la..... non ti sembra veramente carino quel ragazzo?”, rispose Marta osservando un ragazzo alla destra del palco che vi era di fronte, che tranquillamente se ne stava appoggiato ad una colonna dell’atrio della scuola.
“io non vedo niente”, affermò Annalisa osservando il più possibile.
“ma era proprio li, penso che si sia spostato, che peccato”, affermò Marta dispiaciuta osservando se lo trovava purtroppo nel cercare di nuovo con lo sguardo il ragazzo, urtò una ragazza avanti a lei.
“mi dispiace scus....a”, disse Marta osservando la ragazza, quando vide due occhi da gatto con delle ciglia lunghissime e un espressione come se stesse per mangiarla.
La ragazza dinanzi a lei sbatté le palpebre e ebbero un colore sul verde acqua.
“non ti preoccupare non è successo niente”, affermò la ragazza spostandosi con l’amica e mettendosi un paio di occhiali da sole, anche se il sole non c’era.
“avete visto anche voi o ho le trabecole?”, affermò Marta scioccata.
“tu hai sempre le trabecole”, controbatte Rossella dandogli una pacca sulla schiena.
“cavolo che spettacolo, molto probabilmente tra questi ragazzi ci potrebbero essere i nostri compagni di scuola”, affermò Adriana squadrando tutti i ragazzi presenti, cioè quelli che poteva vedere.
“ragazze fate piano, fra poco inizieranno con l’assegnazione delle classi e preciseranno i corsi”, assentì Romina facendo capire alle ragazze si stare zitte.
“giusto, chi sa se saremmo in classe insieme, lo spero tanto”, aggiunse Romina guardando meglio un ragazzo che la fissava intensamente.
“quest’anno sarà rigoglioso di buone promesse, tutti noi ci prometteremmo di aiutarvi in qualsiasi problema, per i nuovi arrivati saremmo come una guida aperta, un libro da milioni di pagine.
Concludo dicendo divertitevi e abbiate fiducia in voi e in noi.
Bene con ciò passo la parola alla signorina Dolfman, lei vi illustrerà le classi ei corsi verranno riferiti in breve durante l’anno”, affermò la vice preside prendendo un paio di fogli dove erano elencate tutte le classi del primo anno.
“la classe A dovrebbe avere un foglio azzurro che le è stato spedito con la conferma dell’ammissione della scuola, la classe B dovrebbe avere un foglio rosso, la classe C dovrebbe avere un foglio verde e in fine la classe D dovrebbe avere un foglio giallo, che gli alunni si riuniscano in gruppo sotto le bandierine del proprio colore, dopo di che verranno condotti nei loro dormitori”, enunciò La signorina Dolfman leggendo nei fogli tutto il necessario, e ogni due per due posizionandosi i piccoli occhialini per vedere meglio.
“voi che colore siete?”, chiese Rossella preoccupata che le amiche fossero state messe in classi diverse.
“azzurro”, sospirò Marta tirando fuori il piccolo foglietto.
“azzurro”, enunciò Annalisa confrontandolo con quello di Marta.
“anche io azzurro”, affermò Romina tutta contenta.
“Azzurro, credo che saremmo in classe insieme”, affermò tutta contenta Adriana.
Rossella tese una mano all’interno della borsa, e tra le moltitudini degli oggetti che portava con se, riuscì a prendere il piccolo foglietto e lo strinse a se delicatamente, lo tirò fuori dalla borsa stringendolo all’interno della mano senza che si vedesse.
“guardate voi io non ne ho il coraggio”, affermò Rossella aprendo la mano alle amiche.
“nooooo....... Rosse”.
“ti dovremmo sopportare anche in classe nostra, disgrazia”, affermò Romina ridendo.
“che bello siamo in classe insieme, ora andiamo a raggiungere la nostra classe”, confermò Rossella tutta contenta.
Le ragazze proseguirono con gli altri che sarebbero stati in classe sua, salutarono i genitori con un segno della mano e con un messaggino con il cellulare, poi si voltarono e si misero in gruppo.
Intanto gli altri delle classi superiori, ordinatamente, presero e si recarono nei loro dormitori.
“ragazzi ora vi potete recare nei vostri dormitori domani mattina inizieranno le lezioni e fra un mese inizieranno i corsi previsti, potrete se lo desiderate fare un breve giro per la scuola a visitare le classi e i laboratori”, affermò la signorina Dolfman prendendo i fogli dal leggio e scendendo le scale come se fossero una novità sgranando gli occhi e ogni due per due facendo sembrare la cosa impossibile da fare.
“bene andiamo a vedere le nostre camere”, affermò Rossella prendendo lei la mappa, dei dormitori, per cercare il loro dormitorio.
Dopo di che si misero in viaggio, salutarono per un’ultima volta i genitori e si diressero verso i dormitori, proseguirono la strada in cerca del dormitorio che ovviamente si trovava all’interno dell’ambito scolastico.
“ma dove cavolo si trova il dormitorio Lampone?”, chiese Marta contemplando la mappa, un po’ nervosa.
“scusa...... fammi un po’ vedere la mappa. Allora qui troviamo il dormitorio Pesca Bianca, invece qui troviamo il dormitorio Aquila, poi qui si trovano le associazioni, i club, ecc...... però non vedo il dormitorio Lampone. Dovremmo provare a chiedere”, affermò Annalisa osservando la mappa e facendo segno di tutto.
“Romina, perché non provi a chiedere a quello la giù, forze può darci una mano”, propose Adriana indicando un ragazzo vicino alla colonna.
“aspettate provo a chiedere a quel ragazzo la giù”, controbatte Romina avvicinandosi ad un ragazzo che se ne stava appoggiato ad una colonna del dormitorio Aquila.
“ed io cosa ho detto”, disse Adriana guardandola, come se lo avesse già detto.
“scusami, per caso sapresti indicarci il dormitorio Lampone?”, chiese con garbo la ragazza.
“provate a cercare non è piccolo”, Rispose sgarbatamente il ragazzo che prese e si diresse verso le altre ragazze.
“infondo alla strada poi attraversate il ponte e siete arrivate non è difficile anche un bambino ci saprebbe arrivare”, controbatte il ragazzo rivolgendosi alle ragazze che stupidamente stavano zitte irritate sino sopra i capelli.
“come.....”, Annalisa non riuscì a finire la frase che Marta l’azzittì rivolgendo un grazie, con malincuore e irritazione, al ragazzo.
“come mai non mi hai finito di parlare l’avrei sistemato io”, dichiarò Annalisa molto irritata del comportamento del ragazzo nei confronti delle amiche.
“non voglio che ci facciamo delle antipatie subito all’inizio”, rispose saggiamente Marta riponendo la mappa all’interno della piccola borsetta.
“comunque, ora conviene andare, Romy andiamo”, affermò Rossella richiamando l’amica atterrita dal comportamento di quel ragazzo.
“andiamo”, rispose Romina guardando torvo il ragazzo che con passo fiero si allontanava verso la scuola.
“la prossima volta che lo vedo lo sistemo”, sussurro Annalisa a Rossella che annui dicendo di si.
Proseguirono, a malincuore, nella via che aveva specificato il ragazzo; presero il ponte e si introdussero verso una piccola viuzza stretta e piena di erbacce, raggiungendo, in fine, il dormitorio.
“dormitorio Lampone, ufficio informazioni primo piano in fondo al corridoio poi a destra”, lesse Rossella in cartello attaccato alla porta.
Entrarono e videro dinanzi a loro una reggia, non un semplice dormitorio ma un castello enorme, all’apparenza tutto quel ciarpame fuori in giardino, malconcio non era niente a confronto dell’interno.
Un grande lampadario ornava il soffitto, decorato di colori sull’oro e l’argento, vi pendevano cristalli che filtrando la luce facevano dei bellissimi giochi di colore, proprio dinanzi a loro vi era una scala che si spezzava in due parti una a destra l’altra a sinistra; tutto in torno vi erano mobili antichi quadri bellissimi che raffiguravano volti sorridenti, paesaggi, ecc...... attaccati alle parevi vi si trovavano vari lampadari da parete color nero ramato, tutti decorati a mano nei minimi dettagli.
“ma è veramente bellissimo”, affermò Rossella, a nome di tutte, scioccata quanto le altre.
“voi dovete essere le ragazze nuove, che bello conoscervi io sono Sprite”, affermò una ragazza non poco distante da loro, era piuttosto bassa portava i capelli lunghi e biondi con due piccole codine a bambina, era esuberante e sempre felice, indossava un piccolo vestitino lungo quasi alle ginocchia e ampio alla fine color verde acceso con decorazioni di un verde petrolio tutto intorno alle spalline ampie e al colletto a cuore.
“piacere sono Marta e loro sono Rossella, Annalisa e Romina”, parlò a nome di tutte Marta presentandosi con una stretta di mano.
“il piacere e tutto mio, venite con me vi porto da Ellen, la nostra custode”, affermò tutta contenta Sprite dirigendosi verso un corridoio che si trovava accanto alla scala.
“Signorina Ellen loro sono le nuove ragazze”, disse Sprite esuberante come sempre.
“io vado da gli altri poi ve li faccio conoscere”, affermò Sprite correndo verso le scale.
“voi siete le nuove ragazze, molto bene vi stavamo aspettando, strano vedere che non frequentate questa scuola sin dall’elementari, io sono la direttrice del dormitorio in pratica amministro e controllo il dormitorio. Siete arrivate tardi cominciavo a preoccuparmi”, affermò Ellen dirigendosi verso le scale, e cercando la loro stanza.
“bhè..... ecco..... nella mappa non era tracciato e di conseguenza non sapevamo come arrivare qui”, rispose Adriana camminando dietro alla custode.
“la mappa della scuola? Bhè si, li non c’è. Questa è la vostra stanza n° 11, cercate di sistemare i bagagli entro la giornata domani inizia la scuola, sono molto esigente per i ragazzi che preferiscono rimanere a dormire”, concluse Ellen aprendo la porta della stanza, era meravigliosa, quattro letti tutti in fila a sinistra, colori frizzanti e allegri riempivano la stanza, proprio davanti i letti vi erano due armadi enormi e proprio alla fine della stanza vi era una grande finestra dove affacciava in un bellissimo panorama da favola, il bosco e la sua integrità, accano alla finestra, proprio all’angolo c’era una ampia scrivania, un mucchio di prese e lampade ornavano la stanza, veramente luminosa.
“Steven, giusto in tempo, quando le ragazze avranno finito potresti fargli fare un giro per il dormitorio?”, chiese Ellen affacciandosi alla porta.
“uno del dormitorio?”, chiese Romina scioccata.
“che figo! Anzi e proprio stupendo......”, sospiro Romina con a dosso tutte le ragazze come se fosse chi sa cosa.
“è un ragazzo bello come una donna”, affermò Marta ipercritica come al solito.
“aspettate un attimo ma questo non è un dormitorio femminile?”, chiese perplessa Rossella e anche un po’ incuriosita.
“eh..... no, questo è un dormitorio misto, di solito i ragazzi vanno all’Aquila e le ragazze al Pesca Banca però momentaneamente quello è pieno, quindi siete qui”, rispose Ellen dando un piccolo volantino alle ragazze con le regole e le istruzioni di base.
“va bene”, rispose Romina infatuata dal ragazzo che aveva di fronte.
“io ora vado le affido a te Steven..... ciao”, affermò Ellen andandosene.
“piacere io sono Steven Break”, affermò il ragazzo facendo un segno con la mano.
Era un ragazzo affascinante dai capelli biondo cenere corti di lato con una piccola cresta al centro a spazzola e gli occhi castani chiaro, era altro e distinto, gentile e amabile, non solo per l’aspetto, aveva dei muscoli scolpiti che si intravedevano dalla maglietta a mezze maniche.
“piacere io sono Rossella, questa è Marta e lei è Adriana invece la ragazza alla mia destra è Annalisa e in fine lei è Romina”, rispose al saluto Rossella.
“venite vi faccio fare un giro del dormitorio”, enunciò Steven dirigendosi verso le scale e scendendole con le ragazze dietro.
Proseguirono fino in fondo le scale e dopo di che girarono a sinistra e li vi trovavano varie stante tutto intorno illuminato da una luce impressionante.
“allora, questa e la sala ricreazione, la televisione si può vedere solo qui o in cucina”, disse Steven aprendo la porta, c’era un piccolo divanetto e vari divani piccoli, una grossa televisione ornava la stanza e delle lampade a muro vi si trovavano dappertutto.
“dopo di che abbiamo la cucina, qui vi potete preparare dei piatti semplici, nei giorno festivi e nei weekend la mensa è chiusa quindi mangiamo qui”, ribadì aprendo una porta subito dopo l’atra porta, vi era una cucina ben attrezzata e una piccola televisione appesa al muro, un ampio tavolo vi era al centro della stanza e tante sedie sparse un po’ a giro ornavano la stanza.
“di seguito troviamo il bagno, questo e quello femminile e questo alla mia destra e quello maschile ci sono tutti i confort che potete aver avuto”, andando più giù Steven fece vedere i loro bagni, ovviamente separati, vi era un’enorme vasca a terra con soli venti centimetri di altezza, alta all’incirca un metro e mezzo e vi erano vari lavandini dinanzi alla vasca e un enorme specchiera ornava la stanza con colori tenui sul verde e il celeste.
“infine troviamo la lavanderia, questa non è a gettoni e quindi dovrete riuscire a pulire i vostri capi da sole, magari all’inizio fatevi aiutare da Sprite”, concluse Steven mostrando l’ultima stanza, era un enorme lavanderia con tante lavatrici e asciugatrici, ci si trovavano anche i detersi proprio di fronte.
“avete capito tutto?”, chiese Steven girandosi dalle ragazze perplesse.
“bhè...... forse”, rispose Annalisa pensierosa.
“non vi preoccupare imparerete presto”, rispose Steven dirigendosi verso l’atrio.
“come mai tutto è posto alla sinistra delle scale, il lato destro non lo abbiamo visto?”, chiese Adriana domandandosi perché tutto era in un enorme corridoio alla sinistra delle scale.
“bhè ci è proibito andare dalla parte destra della casa e pericolante, non solo non possiamo attraversare le porte dell’ala destra e sinistra, le porte che precedono le scale, bhè... quelle non si posso varcare. Sembra sicura la casa ma la scuola non da molti fondi al dormitorio lampone”, ripose il ragazzo assumendo un aria seria e severa.
“ciaooooo, eccomi di nuovo qui”, urlò a squarcia gola Sprite portando con se quattro ragazzi.
“ragazzi vi presento quelle nuove”, affermò tutta contenta di avere nuovi amici.
“piacere io sono Marta, lei è Annalisa, e loro tre sono Rossella, Adriana e Romina”, affermò Marta a nome di tutte.
“piacere io sono Mark Hendel”, disse uno dei quattro, era un ragazzo meraviglioso dai capelli color biondo scuro, leggermente corti con una piccola cresta e folti, era alto all’incirca come tutti, occhi castani con venature dorate che brillavano alla luce delle lampade, generoso e con due occhi magnetici, leggermente presuntuoso e anche un po’ arrogate ma una brava persona.
Al suono di quella voce gli occhi di Marta si illuminarono come rubini al sole.
“piacere io sono Brayan Coleman”, rispose al saluto il ragazzo alla destra di Sprite, era un ragazzo alto e ben composto, portava i capelli biondi corti con un singolare ciuffo tutto laccato, aveva gli occhi castano chiaro con venature verdi chiaro e portava gli occhiali color blu cobalto, era dolce ed accogliente, temerario e coscienzioso.
“ci…a…o io sono Rossella”, saluto la ragazza diventando tutta rossa.
“non ci posso credere tu sei quello di stamattina, non salutare è”, controbatté Annalisa seccata del comportamento del ragazzo di stamattina.
“voi siete le piccole inette che non sanno come chiedere delle indicazioni”, controbatté il ragazzo stando appoggiato al muro e non curante dei problemi degli altri.
“pensi di essere spiritoso, poi piccole inette a noi”, ribadì Annalisa prendendo fuoco, per immaginazione.
“si dico proprio a voi, piccole inette”, controbatte il ragazzo spiritosamente con un tono di cattiveria.
“attento a te, o ti faccio diventare a pallini rosa”, affermò Rossella seccata del comportamento del ragazzo.
“David ora basta”, rispose Mark saggiamente facendo smettere il ragazzo.
“comunque, piacere”, affermò togliendosi da li.
“lui si chiama David Davie, non è molto socievole ma è una brava persona”, dichiarò Brayan scusandosi del suo comportamento.
Era un ragazzo presuntuoso ma veramente affascinante, aveva i capelli neri a spazzola le spalle e gli occhi neri come la notte penetranti e magnetici, portava dei piccoli baffetti e il pizzetto, muscoloso tanto quanto Steven; egoista ma a volte una brava persona.
“scusatelo e così da quando lo conosciamo”, si scuso Brayan a nome di David.
“no scusate voi, mi sono presi i cinque minuti e non ci capivo più niente”, si scuso dispiaciuta Annalisa.
“cavolo con lui non si scherza”, scherzo il più piccolo dei quattro.
“ciao, io sono Maximus Lorenz ma gli amici mi chiamano Max”, sorrise il ragazzo.
Era dolce e carino
“ciaooo”, affermò Adriana sorridendo a sua volta.
“ora dobbiamo, assolutamente, mettere a posto le nostre cose”, affermarono le ragazze salutando e facendosi accompagnare da Sprite.
“ciao ragazze ci vediamo più tardi per cenare”, salutarono i ragazzi che pian piano si allontanavano.
“ecco qua, questa è la mai camera e la giù c’è la vostra, accanto alla vostra c’è quella di David, invece qua vicino alla mia c’è quella di Erica, va bene ci vediamo a cena”, affermò Sprite entrando in camera.
Le ragazze si diressero verso la loro camera, visto che avevano appositamente chiesto una camera per cinque.
Entrarono e guardarono i letti, come se la loro fosse una sfida.
Chi si sarebbe aggiudicata il letto migliore? Chi quello vicino alla finestra?
Sguardi di sfida echeggiavano nell’aria.
Ad un certo punto si fiondarono sul letto più vicino da raggiungere.
Annalisa prese il letto quello dopo la finestra vicino a Rossella, dopo di che Marta prese quello accanto dalla parte opposta, poi Romina prese quello accanto a Marta e infine Adriana prese quello vicino alla porta.
Dopo di che Annalisa e Rossella presero l’armadio dinanzi ai loro letto e lo stesso fecero le ragazze.
Però visto che Marta era quella con la maggior parte dei vestiti dovette dividerli tra tutti e due gli armadi, cavolo aveva davvero tanta roba li dentro.
Presero tutto l’occorrente e lo riposero all’interno dell’armadio, dopo di che presero i computer e li misero a caricare, menomale che avevano portato una doppia presa.
Nella scrivania posizionarono tutte le loro foto e i loro ricordi della vecchia città, con i familiari e gli amici.
“sono le 18:30. Visto che si mangia alle 20:00, che ne dite di un bagno?”, chiese Annalisa prendendo l’occorrente, il costume, l’accappatoio, e le pantofole con il vestitino per la festa del loro arrivo.
“che bella idea, che ne dite di chiamare anche Sprite?”, chiese tutta contenta Rossella prendendo anche lei l’occorrente.
Presero tutte le cose necessarie e si diressero verso la camera di Sprite, bussarono e chiesero alla ragazza di venire con loro a fare un bagno caldo e di fare un po’ conoscenza, lei non esitò ed accettò.
Preso l’occorrente si diressero verso i bagni, aprirono il purificatore, con grande stupore l’acqua era già calda.
“la vasca si riempie automaticamente alle 18:00 e il termo al suo interno la tiene non troppo calda ma accogliente, non solo ogni dieci minuti vengono liberati nell’aria dei profumi che rendono più confortevole l’ambiente”, ribadì Sprite spiegando le funzioni del bagno, e riponendo le sue cose personali all’interno della piccola stanzina dove vi si trovavano gli armadietti.
“prendete pure un armadietto a testa sapete siamo poche come ragazze in questo dormitorio. Da quella parte ci sono gli spogliatoi li vi potete cambiare”, controbatte Sprite levandosi i vestiti e indossando sotto il costume, e indicando gli spogliatoi alla destra delle ragazze, proprio dinanzi a gli armadietti.
“grazie Sprite”, rispose Annalisa a nome di tutte, dirigendosi verso gli spogliatoi, ed entrando in una piccola stanzina con una porta che fortunatamente aveva la chiave.
Dopo essersi cambiate tutte quante, si diressero verso la vasca, ad un certo punto sentirono le voci dei ragazzi li accanto e notarono che parlavano di loro.
“come sono noiose quelle ragazzine, pretendono di venire qui e fare cosa vogliono”, affermò la voce di David, da una piccola apertura che si trovava al di sopra del muro che li separava.
“David devi smetterla di fare il prepotente, non tutti seguono i tuoi ideali”, controbatte Mark.
“sono solo delle bambine come faranno....”, David venne bruscamente interrotto dalla voce di Sprite.
“ci siamo anche noi di qua, quindi parlate poco”, urlò Sprite immergendosi nella vasca.
“grazie Sprite ne faremmo conto, scusateci”, ribadì Brayan.
“fra poco ci facevi scoprire, poi lo sentivi il preside appena avrebbero cambiato scuola, lo sai che loro sono importati per noi”, sussurrò Steven senza farsi sentire dalle ragazze.
“dobbiamo cercare di non farci scoprire, solo una parola e tutto va a monte”, concluse, silenziosamente, Max.
“la prossima volta che quel farabutto dice solo un'altra sillaba vado li e lo affogo con le mie stesse mani”, sussurrò Annalisa irritata dalle parole del ragazzo che come al solito sbuffava perché non poteva dire la sua e Annalisa sbuffava perché non poteva andare a dargli una lezioncina alla sua maniera.
“ciao ragazzi”, urlò Rossella per salutarli con garbo.
“ciao, sono Mark”, si identificò urlando il ragazzo a nome di tutti, forse.
“ciaooooo, sono Marta, anche se prima aveva salutato Rossella”, affermò la ragazza tutta contenta di sentire la voce dei ragazzi, eccetto uno ovviamente.
“ci vediamo dopo noi usciamo”, affermarono i ragazzi riferendosi alla cena che avevano organizzato per le nuove arrivate.
“a dopo allora”, controbatterono le ragazze immergendosi all’interno della vasca.
“Romina ti decidi a venire, affermò Rossella speranzosa che la ragazza arrivasse.
“mi sta male vero?”, chiese tutta preoccupata che il costume le stesse male, era a un pezzo, però non un costume semplice con le bretelle ma era a fascia, con un disegno di un orchidea color verde acceso con venature verde scuro, era tutta in tinta di sfumature verdi e color pesco.
“ti sta da dio, proprio come il nostro”, affermò Rossella tutta contenta che avessero il costume tutte uguali, solo che Rossella aveva il color rosa e arancione, Marta aveva il color azzurro con piccoli riflessi oro e con dei brillantini argentati e Annalisa aveva le sfumature rosse con un accenno di blu. Invece Adriana aveva le sfumature arancioni e gialle con colori solari.
“siete tutte veramente adorabili sembrate cinque gemelle”, affermò con garbo Sprite, avendo un costume a due pezzi con sopra stampato un unicorno dorato e delle farfalle colorate.
“ragazze ma voi che taglia di reggiseno prendete?”, chiese senza scrupoli Sprite.
“non sono cose da dire, direi che siamo sulla media”, ripose con tranquillità Marta avendo un po’ di timore a rivelare la propria taglia di reggiseno.
“ma guarda che stai bene anche tu. Posso chiederti una cosa? Ma per caso i ragazzi sono fidanzati?”, chiese spudoratamente Marta incuriosendo molto le ragazze, anche se Annalisa non era molto convinta.
“che io sappia no, nessuno dei cinque”, rispose gentilmente Sprite, prendendo il bagno schiuma.
“Annalisa ti posso fare una domanda?”, chiese Sprite riferendosi proprio hai suoi sentimenti.
“ti piace David?”, affermò spudoratamente senza girarci intorno.
“per essere bello, lo è. Magari se non fosse così stronzo e idiota forse un pensierino lo farei”, rispose Annalisa sinceramente.
“lo vedi che lo ammetti”, rispose Rossella schizzando la ragazza in pieno viso.
“ahhhhh, la metti così. Guerra di schizzi”, urlò Annalisa facendo una tale fracasso che si sentiva in tutto il dormitorio.
Dopo una vivace giocata a schizzarsi tra loro, e dopo aver finito il bagno presero e si cambiarono mettendosi dei bellissimi vestitini.
Avevano la stessa fantasia del costume, erano a fascia e cadevano morbidi e ampi in fondo grazie al tule sotto la stoffa
Dopo di che andarono a prendere qualcosa da bere alle macchinette all’ingresso e li videro i ragazzi, alle prese con il mal funzionamento di una di esse.
“va tutto bene?”, chiese Sprite un po’ infelice ma essendo sempre esuberante non lo dava molto a vedere.
“insomma”, rispose Mark dando degli spintoni alla macchinetta.
“che bei vestitini, siete veramente carine”, affermò Max osservando le ragazze con garbo.
“grazie mille”, affermò Adriana diventando tutta rossa.
“Sprite va tutto bene?”, chiese Brayan accorgendosi del suo malumore.
“le ragazze qui non mi hanno voluto dire la loro taglia di reggiseno”, affermò la ragazza mostrando uno sguardo a cucciolo.
“una delle cinque porta la coppa D, quarta-quinta”, affermò una voce da dietro le ragazze.
Ad un certo punto Annalisa si volto sapendo che il reggiseno che aveva nominato era il suo, vide David con in mano il suo reggiseno, e un enorme attacco d’ira prese la ragazza che gli mollo un meritato schiaffo dritto il faccia che gli lascio un segno molto evidente.
“così impari brutto stronzo, a prendere le cose altrui, non ci provare mai più”, affermò Annalisa incazzata ma anche un po’ imbarazzata.
“Anny.... va tutto.... bene?”, chiese preoccupata Romina riferendosi allo schiaffo.
“andiamo.... ci vediamo dopo, ciao”, affermò Marta prendendo Annalisa praticamente pietrificata dinanzi al ragazzo che senza pudore le aveva tirato il reggiseno.
Scusateci tanto, ci vediamo dopo”, aggiunse Adriana dispiaciuta per l’accaduto.
“allora a dopo”, affermò Mark dirigendosi verso David e facendogli la solita ramanzina.
Le ragazze si diressero verso la loro stanza dopo di che presero il computer e entrarono su un Social Network per chattare con i loro amici del loro paese, non solo registrarono Sprite sul sito e si divertirono a vedere vari video sui manga.
Verso le venti Marta, Adriana e Rossella si diressero verso la cucina lasciando Annalisa e Romina che facevano le codine a Sprite, si diressero verso la cucina solo per avvertire che le altre sarebbero arrivate più tardi.
“ciao David”, affermarono le ragazze vedendo solo David che metteva delle pasticche nell’acqua calda.
“cosa stai bevendo di buono?”, chiese gentilmente Rossella facendo un enorme sorriso.
“niente di cui tu ti debba preoccupare, comunque è sangue di demone”, affermò sadicamente David mostrando il bicchiere di un rosso porpora che scuotendolo cambiava colore, da un rosa ad un arancione.
“lo puoi dire se ti sei fatto un alcolico”, controbatte Rossella sarcasticamente sapendo cosa beveva.
“non è quello che pensi, perché me lo chiedi vuoi favorire?”, chiese spudoratamente David facendo un piccolo sorrisino a sbruffone.
“si, non mi sembra male”, affermò Rossella accettando il bicchiere con lo strano liquido.
Lo prese e lo appoggio dolcemente alle labbra ne assaggio un sorso e dopo pochi secondi si senti male la faccia sbiancò, e iniziò a tossire come se qualcosa le stesse graffiando la gola con violenza, Marta prese il bicchiere che stava per cadere e lo appoggiò sul tavolo.
Preoccupata iniziò a chiamarla, insieme all’amica, proprio nello stesso secondo che la ragazza si stesse chinando in terra entrarono Sprite, Romina e Annalisa e osservando la scena dell’amica accorsero intorno al lei.
“Rossella”, urlarono le amiche.
“David non mi dire che gli hai dato...”, sussurrò Sprite accanto a David.
“lo ha chiesto lei di assaggiarlo e io per scortesia non gli ho detto di no”, controbatte il ragazzo sinceramente.
“vado a chiamare gli altri aspettate qui”, affermò Sprite correndo verso la sala ricreazione.
“cos’è successo qui?”, chiese spaventata che l’amica mostrasse difficoltà a respirare.
“ha voluto bere l’intruglio di David, però lui l’aveva avvertita”, ribadì preoccupata Marta non incolpando David.
“Mark puoi venire in cucina, per favore, David ne ha fatta una delle, sue. Rossella ha bevuto il sangue di demone”, affermò sconvolta Sprite.
Al suono della parola tutti si alzarono e a corsa si diressero verso la cucina preoccupati che fosse successo qualcosa di veramente oltraggioso.
“cos’è successo qui ora”?, entrò sconvolto Mark spalancando la porta.
“io sta volta non centro, lei mi ha chiesto di assaggialo e io, per non essere scortese le ho fatto assaggiare il sangue di demone”, affermò sinceramente David senza peli sulla lingua.
“sc...usa”, disse Rossella sentendosi male e tossendo.
“Erica mi prendi un bicchiere ci penso io a risolvere tutto. Acqua, zucchero, limone e Seremiti”, sussurrò Brayan prendendo gli oggetti che gli passava Erica.
“prendi questo ti sentirai meglio, fidati”, affermò Brayan porgendo il bicchiere alla ragazza che lentamente lo bevve subito.
“come ti senti?”, chiese il ragazzo dopo vari secondi che la ragazza aveva finito di bere.
“molto meglio, grazie. Scusate per il disturbo che vi ho recato, credo che sia un alcolico che francamente non riesco a reggere”, affermò Rossella con la voce un po’ roca.
“strano tu reggi qualsiasi alcolico, sei l’unica di noi che sa fare una vera sfida a chi beve di più”, affermò spiritosamente Annalisa abbracciando l’amica.
“dopo questa inebriante avventura, possiamo andare a cenare, abbiamo preparato una bellissima festa di benvenuto solo per voi”, dichiarò Sprite per sdrammatizzare un po’.
Dopo che chiarirono il malinteso presero e si diressero verso la sala ricreazione, Annalisa aveva portato un apparecchio che attaccandolo alla televisione si potevano vedere tutti i film possibili che possedeva.
“piacere io mi chiamo Erica, voi dovreste essere le ragazze nuove, anche io vivo in questo dormitorio”, si presentò Erica era una ragazza alta e molto bella, aveva due occhi a mandorla, azzurro cielo, teneva i capelli lunghi sino quasi infondo alla schiena lisci e neri, aveva un bellissimo ciuffo lungo che le copriva quasi un occhio.
“piacere noi siamo Annalisa, Marta, Romina, Adriana e Rossella, lieti di conoscerti”, disse Annalisa presentando anche le amiche.
Si diressero verso i loro posti, si sedettero nelle poltrone e nel divano in attesa di vedere qualcosa alla televisione e iniziarono a banchettare con moltissime cose buone, tra coca cola, patatine, pizze a vari guasti, e dolci di ogni tipo, nonostante tutto notarono che quasi tutti bevevano delle cose veramente strane, Sprite mise una pasticca blu, in un poco d’acqua facendola diventare argentata, invece Erica mise una pasticca rossa facendo diventare l’acqua rosso fuoco, e i ragazzi si fecero lo stesso intruglio che si era fatto David poco prima.
“che film guardiamo?”, chiese Annalisa riferendosi a tutti e aprendo la playlist dei film.
“fate voi, scegliete un film che vi piace”, affermò Mark, riferendosi del fatto che loro non guardavano molto la tv.
“vada per il film..... sui demoni e i vampiri”, affermò Annalisa lasciando i presenti scioccati e sgomentati.
“che film?”, chiese sconcertata Erica.
“è un film bellissimo di vampiri assetati di sangue umano e demoni che cercano di conquistare la terra con le loro bestie demoniache, l’unica cosa che può fermarli degli ammazza demoni”, spiego in breve la trama Rossella entusiasta di vedere il film che fino ad allora non aveva visto e che praticamente li attirava da sempre.
“Rossella, per favore non rivelare anche la fine”, controbatte Annalisa concentrata a far funzionare l’apparecchio.
Iniziò il film con uccisioni da parte di vampiri e di vere e cruenti uccisioni di massa da parte dei demoni.
Quel mondo era oscuro e imponente, nonostante lo sconforto dei presenti le nostre amiche, erano come rapite di cotanta bellezza e fascino oscuro, come se tutto quel mondo fosse realtà.
Osservarono con maestria la carneficina degli ammazza demoni, pretendevano il fascino cupo in ogni ragazzo, sognando a occhi aperti.
Alla conclusione del film i presenti, eccetto le ragazze, rimasero come all’inizio sconvolti più che mai, loro non erano pratici di film così cruenti e simbolici.
Dopo aver messo a posto tutto e chiacchierato un po’ con Erica su quello che le interessava maggiormente, si diressero verso le proprie stanze salutandosi e dirigendosi a dormire, visto che il giorno dopo avrebbe avuto inizio il primo giorno di scuola che sicuramente avrebbe lasciato il segno nelle vite delle ragazze, che avrebbe cambiato il corso della loro vita, monotona e prevedibile di sempre.

aggiungerò gli altri capitoli appena li ho finitiiiiii :hina:
 
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0 replies since 30/1/2013, 16:26   54 views
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